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La lunga strada delle liberalizzazioni

Il Presidente del Consiglio, Mario Monti, intervenendo ieri a ‘Che tempo che fa’ su Rai3 ha detto che sono allo studio diverse operazioni per favorire la crescita economica del Paese; ha escluso ulteriori manovre ‘indigeste’ avendo già provveduto, con quella approvata prima delle festività, a mettere in sicurezza i conti pubblici e a garantire il pareggio di bilancio nel 2013.

Archiviata quindi la fase ‘Salva Italia’ si passa ora alla seconda fase ‘Cresci Italia’ comprendenti una serie di interventi atti ad aumentare la produttività, che dovrebbero riguardare liberalizzazioni, investimenti in infrastrutture e stimoli al mercato del lavoro.

‘Si chiamano liberalizzazioni – ha aggiunto il presidente – ma può sembrare un termine in parte ideologico: qui si tratta di ridurre quelle protezioni, quei diversi modi in cui ogni categoria in Italia più che in altri Paesi cerca di avvantaggiare chi è incluso nella roccaforte rispetto a chi è fuori.’

Secondo Giovanni Pitruzzella, Presidente dell’autorità garante della concorrenza e del mercato, i settori su cui intervenire immediatamente sarebbero farmacie, taxi, servizi pubblici, energia.

Questi i punti principali dell’azione di Governo riguardanti le liberalizzazioni:

CARBURANTI. Potrebbe essere il primo degli interventi, eleminando l’esclusiva tra gestori e compagnie petrolifere. Pompe di benzina multimarca, quindi.

SERVIZI PUBBLICI LOCALI. L’Antitrust ha indicato la necessità di liberalizzare e privatizzare. Gli Enti locali dovranno verificare la possibilità di una gestione concorrenziale con procedure aperte di manifestazione di interesse degli operatori.

FARMACIE. Un primo passo fu fatto con il ‘decreto Bersani’ che aveva previsto l’apertura delle Parafarmacie; ma si può fare di più, liberalizzando i farmaci di fascia C e aumentando il numero delle Farmacie.

TAXI. Si potrebbero offrire ai tassisti delle licenze ‘compensative’ gratuitamente che, vendute, andrebbero a compensare il proprietario della perdita di valore della prima licenza.

BANCHE E ASSICURAZIONI. Divieto per le banche di vendere assicurazioni abbinate ai mutui.

ENERGIA. Per questo, trattandosi di un intervento strutturale, bisognerebbe attendere un pò di più ma riguarderebbe la separazione della Snam dall’Eni.

POSTE. L’Antitrust consiglia di scorporare il ‘Banco Posta’ da quelli che sono i servizi essenziali oltre a favorire la concorrenza in quest’ultimo settore.

Sappiamo bene come l’esecutivo si scontrerà con la realtà corporativa e delle lobby.

Vige, infatti, in tutto il mondo una sindrome che gli anglosassoni racchiudono perfettamente nell’acronimo NIMBY (Not In My Back Yard, tradotto letteralmente ‘Non nel mio cortile’).

Da Wikipedia:

‘L’atteggiamento consiste nel riconoscere come necessari, o comunque possibili, gli oggetti del contendere ma, contemporaneamente, nel non volerli nel proprio territorio a causa delle eventuali controindicazioni sull’ambiente locale’.

Seppur il fenomeno deve le sue origini a contestazioni di natura ambientale e di tutela del territorio si presta facilmente ad essere traslato in vari argomenti di gestione della cosa pubblica.
Parafrasando:

‘Io, Ordine Professionale, Associazione di categoria, ecc… riconosco necessario rimuovere ogni ostacolo alla crescita economica e di vitale importanza la risoluzione in tempi brevi della crisi ma per fare questo, mi rifiuto di ‘sacrificare’ anche minimamente i miei/nostri interessi’.

Pensiamo, per un attimo, se ogni cittadino della Terra fosse colpito dalla sindrome NIMBY: sarebbe praticamente impossibile realizzare qualunque progetto per il bene della collettività.

Non ci resta altro che confidare nel Presidente Monti affinchè, quale moderno taumaturgo, ci liberi dalle insidie del NIMBY.

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